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Visualizzazione dei post da novembre, 2024

The Substance, Coralie Fargeat, 2024

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  Coloratissimo trip pop à la Cronenberg nello showbiz della carne, nella sua alterazione e deformità, quando una sostanza sperimentale viene iniettata nell’organismo e dalla matrice (Demi Moore) si duplica una copia migliorata (ma solo nell’aspetto fisico, Margaret Qualley) dell’originale. E così l’eterno dilemma della bellezza femminile perduta, che gli anni corrodono e fanno svanire, potrebbe essere risolto, se non fosse per l’inestinguibile vanità che divora le donne, che davanti a uno specchio, rimangono stregate e conquistate dal loro riflesso. Ritratti di Dorian Gray in versione aerobica, dove il corpo diventa simbolo del potere mediatico dei nostri tempi catodici, sezionato nei suoi scintillanti dettagli pornografici, in un’orgia di chiappe e labbra danzanti, una ipnotica e rosea e svergognata esaltazione di superfici epidermiche ingigantite dal grande schermo, nella ricerca di quell’amore, quella venerazione che ogni attrice desidera e anela prima di incamminarsi sul proprio

Il rito, Ingmar Bergman, 1969

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  Ritualità dionisiache per la (ri)nascita della tragedia, vesciche di vino, albe e costumi sadomaso, maschere grottesche ed enormi falli di legno, orgiastiche funzioni bacchiche prima del sesso, non consumato, invisibile eppure presente nella sua negazione - Testimonianze e confessioni di piaceri femminili, una mano nella vagina e l’altra sul clitoride e poi tutto diventa possibile, stanze e interrogatori, giudici kafkiani dalla copiosa sudorazione, la violenza come forma di eccitazione, gli schiaffi e le lacrime perché non c’è posto per i baci nell’esplosione degli istinti - Personalità che si travestono e si sdoppiano e corrono sul limite tra realtà e finzione, labili confini in cui l’altro diventa sé stesso e viceversa senza fratture se non quelle della psiche, scandagliata, scossa, fremente e terrorizzata - Confessioni e accuse, ebbrezze alcoliche a scardinare il proprio ego, segmenti narrativi come fossero scene teatrali, ambienti spogli, successioni di primi piani su attori feti