The Trip, Roger Corman, 1967
Colorato e incasinatissimo flashback degli anni sessanta, quando ancora si sperimentava con l’acido lisergico o se ne cercavano utilizzi nei vari campi delle esperienze umane. Corman, insieme a un manipolo di giovani attori, Jack Nicholson alla scrittura, Fonda, Hopper e Dern in scena, sfrutta la notorietà dell’LSD (all’epoca) e ci costruisce intorno una sgangherata pellicola (che sembra sperimentale ma invece ha finalità molto commerciali), che ha il merito di farci ricordare ciò che la sostanza può offrire in termini di applicazione dei suoi effetti al linguaggio cinematografico. Oltre a quelli visivi, ai mandala, alle luci si lavora anche sul montaggio, con tagli veloci e improvvisi che collegano fra loro diverse situazioni, pensieri, allucinazioni, le immagini abbandonano la logica razionale per perdersi nelle possibilità della poesia o del simbolismo, in una confusione percettiva che può volgere al caos totale quanto a una nuova forma espressiva. Come dicevamo si tentavano nuove s...