The Trip, Roger Corman, 1967



Colorato e incasinatissimo flashback degli anni sessanta, quando ancora si sperimentava con l’acido lisergico o se ne cercavano utilizzi nei vari campi delle esperienze umane. Corman, insieme a un manipolo di giovani attori, Jack Nicholson alla scrittura, Fonda, Hopper e Dern in scena, sfrutta la notorietà dell’LSD (all’epoca) e ci costruisce intorno una sgangherata pellicola (che sembra sperimentale ma invece ha finalità molto commerciali), che ha il merito di farci ricordare ciò che la sostanza può offrire in termini di applicazione dei suoi effetti al linguaggio cinematografico. Oltre a quelli visivi, ai mandala, alle luci si lavora anche sul montaggio, con tagli veloci e improvvisi che collegano fra loro diverse situazioni, pensieri, allucinazioni, le immagini abbandonano la logica razionale per perdersi nelle possibilità della poesia o del simbolismo, in una confusione percettiva che può volgere al caos totale quanto a una nuova forma espressiva. Come dicevamo si tentavano nuove strade, ci si immergeva, ci si lasciava fluire in un’altra realtà, anche se questo poteva significare la morte dell’ego e la sua frammentazione.

Ascolta: bisogna sempre stare attenti alle buone norme per avere una piacevole esperienza: il set, il proprio stato d’animo, non assumere alcolici, la pillola di thorazina nel caso il viaggio andasse male, la presenza di qualcuno che ti sorvegli e ti stia accanto - Attori, regista e sceneggiatore costruiscono quasi un documentario sull’era psichedelica, con tanto di case e locali per hippies, musica decisamente all’altezza e uno spirito di scoperta proprio di quegli anni. Corman, da par suo, riutilizza anche scenari e costumi di alcuni suoi lavori precedenti, per i momenti in cui Peter Fonda si ritrova nei panni di un doppio di sé stesso in fuga in qualche sogno creato dalla sostanza.

Sicuramente datato e a tratti noioso per chi non sia un appassionato dell’acido lisergico, The trip rappresenta un primo tentativo di rottura con i codici del cinema hollywoodiano tradizionale e un paio di anni dopo sempre Nicholson, Hopper e Fonda si riuniranno per girare un’altra pellicola, Easy Rider, film che spalancherà le porte (della percezione artistica ed economica di fare film) alla New Hollywood.


 

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