Kukushka, Aleksandr Rogozhkin, 2002
Una natura selvaggia, quella della tundra, magnifica e libera dal condizionamento umano. Chi vive al suo interno ne rispetta i cicli e si nutre di ciò che essa offre. Questa natura incontaminata è un testimone avvolgente che riesce ad abbracciare l’animo umano, anche nelle sue miserie, quelle create dalla guerra - Un cecchino finlandese (Veikko) viene incatenato ad una roccia. Un soldato russo (Captain Ivan Kartuzov) viene ferito. Una donna lappone (Anni) li accoglierà nella sua rudimentale capanna e si prenderà cura loro, diventandone poi l’amante. Ci sono barriere linguistiche che verrano sorpassate dall’esigenza di comunicare, di spiegarsi, di venirsi incontro. Attraverso un registro filmico che sfiora il dramma e il comico questa opera vuole essere sopratutto una dichiarazione antimilitarista e di intelligente rifiuto dell’inutilità di combattere e morire per una causa bellica, qualunque essa sia. Aleksandr Rogozhkin, il regista, ci racconta dunque di questo bizzarro triangolo a