The Acid House, Paul McGuigan, 1998
Irvine Welsh appare proprio all’inizio del film, con indosso una maglietta di Reservoir Dogs e una scopa in mano, mentre sta pulendo uno spogliatoio di una squadra di calcio - Avevo letto The Acid House tanti anni fa, in un periodo in cui ero abbastanza fissato con lo scrittore scozzese, non una delle sue cose migliori comunque - Mi ricordavo solo l’omonimo racconto, nel libro, quello in cui un tipo si prende un acido e poi si ritrova nel corpo di un neonato, che in questa pellicola è ciò che vediamo nell’ultimo episodio, il cui protagonista è Ewen Bremner, quello che si cala l’acido, non il neonato - C’è pure un altro attore di Trainspotting in giro per le scene, Kevin McKidd - C’è parecchio sesso e gente che scopa in maniera animale e violenta - Il modo in cui parlano i personaggi nella versione originale è abbastanza difficile da comprendere, a causa del forte accento scozzese, ho provato a leggere un libro di Welsh (Marabou Stork Nightmares) in originale, stesso problema, non ci si capisce quasi niente, visto che lo scrittore tende a trascrivere più o meno letteralmente la fonetica delle voci dei personaggi, la traduzione italiana non so come l’abbiano tirata fuori - La scena acid house è di matrice musicale ed è nata dalle parti di Manchester sul finire degli anni ottanta, si ballava e si prendeva ecstasy, ci si divertiva parecchio e questo è quanto - Poi ci sono stati i rave e i free party e una marea di sostanze stupefacenti - Comunque il film descrive molto bene un certo tipo di ambiente anglosassone, se vi è capitato di vivere qualche anno da quelle parti, sapete a cosa mi riferisco - Ci sono eccessi in stile Welsh: la coppia di genitori dedita al bdsm, lo sproloquio verbale, l’abuso di alcol, il delirio lisergico, la passione calcistica - La regia (di Paul McGuigan) però non ha la forza inventiva e travolgente di Danny Boyle (che aveva lavorato con un materiale narrativo similare in Trainspotting) e quindi ci si annoia un pò in tutto questo degrado e marciume, fra lattine di birra vuote, amplessi brutali e poppanti usciti fuori da qualche incubo da crisi d’astinenza - E’ tanto tempo che non leggo Irvine Welsh e in Scozia sono stato solo a Edimburgo, però un giro a Leith me lo sono fatto, bevendomi una pinta in onore di Mark Renton, Sickboy e Spud.
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