The Chemical Brothers - Live Again (feat. Halo Maud), Dom&Nic

 



Immaginate di esservi presi un acido, magari facciamo mezzo, solo per sentirne i primi effetti, leggeri, le lievi distorsioni visive, una nuova percezione fluida della materia, l’affilata lucidità dei pensieri e poi vi siete addormentati e vi siete dimenticati di aver preso l’acido e riaprite gli occhi e il trip continua da dove lo avevate lasciato prima di chiuderli - Cambiano gli scenari al di fuori della casamobile  dove abitate, cercando posti isolati nei quali poter assumere le sostanze che volete, ascoltare vecchie cassette e poi sbizzarrirvi in libere e strambe danze, sciogliendovi e aggrovigliandovi in coreografie istintive e aliene, mentre il loop della vostra mente va avanti e indietro fino a quando non ci sarà più distinzione tra prima e dopo e i doppi alterati della vostra coscienza si moltiplicheranno insieme ai set del vostro subconscio, perché saranno i battiti e i ritmi della musica a indicarvi le strade da seguire, i passi da compiere - E scenari elettronici, digitalizzati, subentrati nel magico mondo di quinte ormai in disuso, teatri lisergici dell’immaginazione, tessuti di pixel in rapide e nuove configurazioni, Dom&Nic discutono di cosa influenzi la nostra percezione, è sempre la realtà ciò da cui dovremmo fuggire e dove dovremmo arrivare, ogni volta simile e diversa da come la ricordavamo - Le immagini ad alta definizione delle nuvole nel cielo, i cui colori cambiavano in maniera così liquida e seducente, mentre ero seduto su una poltrona con le cuffie nelle orecchie e il sound dei Chemical Brothers modulava quei cambiamenti cromatici e la velocità in cui il cielo pulsava e ho pensato che la felicità poteva esser qualcosa di totalmente presente e semplice e al di là di ogni parola, un susseguirsi di colori e forme e suoni - Immaginate di esservi presi un acido e se non ci riuscite prendetene uno, anzi mezzo, giusto per sentirne primi effetti, leggeri, le lievi distorsioni visive, una nuova percezione fluida della materia, l’affilata lucidità dei pensieri e poi vi addormentate e vi dimenticate di aver preso l’acido e riaprite gli occhi e il trip continua da dove lo avevate lasciato prima di chiuderli - Cambiano gli scenari al di fuori della casamobile  dove abitate, cercando posti isolati nei quali poter assumere le sostanze che volete, ascoltare vecchie cassette e poi sbizzarrirvi in libere e strambe danze, sciogliendovi e aggrovigliandovi in coreografie istintive e aliene, mentre il loop della vostra mente va avanti e indietro fino a quando non ci sarà più distinzione tra prima e dopo e i doppi alterati della vostra coscienza si moltiplicheranno insieme ai set del vostro subconscio, perché saranno i battiti e i ritmi della musica a indicarvi le strade da seguire, i passi da compiere - E scenari elettronici, digitalizzati, subentrati nel magico mondo di quinte ormai in disuso, teatri lisergici dell’immaginazione, tessuti di pixel in rapide e nuove configurazioni, Dom&Nic discutono di cosa influenzi la nostra percezione, è sempre la realtà ciò da cui dovremmo fuggire e dove dovremmo arrivare, ogni volta simile e diversa da come la ricordavamo - Le immagini ad alta definizione delle nuvole nel cielo, i cui colori cambiavano in maniera così liquida e seducente, mentre ero seduto su una poltrona con le cuffie nelle orecchie e il sound dei Chemical Brothers modulava quei cambiamenti cromatici e la velocità in cui il cielo pulsava e ho pensato che la felicità poteva esser qualcosa di totalmente presente e semplice e al di là di ogni parola, un susseguirsi di colori e forme e suoni senza più un dentro dove nascondersi e un fuori nel quale sparire.


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