Escape from Alcatraz, Don Siegel, 1979
Se in Dirty Harry Don Siegel metteva in scena il fallimento della polizia come organo rappresentante della legge in Escape from Alcatraz è la sconfitta della prigione come istituzione ad essere raccontata, attraverso l’ingegnosa fuga di Frank Morris e soci. I due finali sembrano essere speculari, nel primo Callahan gettava nel mare il proprio distintivo, nel secondo il direttore di Alcatraz buttava un fiore, simbolo di libertà. In entrambi i casi i rappresentanti della Giustizia avevano fallito nei loro ruoli. Si passa così dagli esterni aperti e solari di San Francisco a quelli chiusi, notturni e claustrofobici della prigione di Alcatraz. Frank Morris arriva con il buio, sotto la pioggia, in questo incubo di roccia e cemento. Buona parte del film mostra le dinamiche della vita all’interno del carcere, delineando in maniera stilizzata alcuni personaggi, che diverranno poi archetipi del cinema carcerario. Don Siegel disegna rigide geometrie visive per poi annullarle con riprese ins