La terrazza, Ettore Scola, 1980
Lo scrivere. Anzi, il nonscrivere. Quello di Enrico (Jean-Louis Trintignant), in mancanza di idee, bloccato davanti al suo nuovo strumento di lavoro, una sigaretta dopo l’altra, la frustrazione e l’ansia, Emanuela (Milena Vukotic) gli porta un caffè, lui si versa lo zucchero sulle lenti degli occhiali, le telefonate di un produttore (Amedeo, Ugo Tognazzi), Trintignant è in un bagno di sudore, alla cornetta vengono fuori spunti per un film come fossero confessioni di uno psicopatico, Tognazzi se la ride, in piscina, su una poltrona gonfiabile, ascoltando le parole di Enrico, ridere, bisogna ridere, immaginandosi Sordi, su uno yacht, che taglia un cocomero enorme. Lo scrivere. Anzi, il battere le dita sui tasti. Quello che fa Luigi (Marcello Mastroianni), giornalista, alla scrivania, in una redazione. Lo scrivere. E il parlare, prima di farlo. Tizzo (Stefano Satta Flores), che pare indemoniato mentre sbraita di cinema attorno a un tavolino, in mutande e canotta. E un gruppo di uomini, o